User Experience: Creare interfacce per le persone, non per gli utenti

Perché la User Experience è tanto importante per noi?

Oggi ne abbiamo parlato con Pietro Naoni, Senior UX Designer, della divisione User Centered Design.

Pietro è sul cammino di Myti dall’inizio ed ha messo a punto il processo che genera ogni progetto.

Laureato in Nuovi Media e Nuove Tecnologie con un Master in Interaction Design, dal 2010 ha seguito progetti per Furla, Vanity fair, Il Sole 24 Ore, Fabrica “Centro ricerche Benetton”, Studio Castiglioni, attraverso il Master alla Domus Academy.

La filosofia del User Centered Design – UCD – si concretizza in interfacce pulite e funzionali, ma l’origine e il valore che invera sono molto più profondi.

Tutto parte dalle persone che non sono più viste semplicemente come utenti.

Prima di disegnare un software, vengono indagati i modelli di fruizione, i limiti dei carichi cognitivi e l’engagement degli utilizzatori.

Rendere la fruizione un’esperienza piacevole e al contempo funzionale: questo è il compito della UX.

Che al suo interno racchiude molti passaggi e competenze molto precise.

 

Come funziona un prodotto digitale che accoglie la filosofia della UX?

Avete mai ammirato una ballerina di danza classica volteggiare?

Compie miracoli corporei, sempre col sorriso.

Senza mai dare a vedere l’enorme sforzo e la fatica a cui è sottoposta.

Ecco, per un’interfaccia accade qualcosa di simile.

Anche se la vedi per la prima volta, ti viene facile utilizzarla. Ti dimentichi quasi subito del mezzo, dell’oggetto, e ti dedichi all’uso senza renderti conto di quanto sia profonda e per niente casuale quella immediata semplicità.

Siamo lontani dai designer-satrapi di qualche anno fa che erano convinti che il loro personale modo di progettare un prodotto digitale fosse migliore di quello degli altri e che se qualcuno lo utilizzava male fosse per inesperienza, o peggio, per ignoranza.

Non spetta ad un designer disegnare il percorso a suo piacimento. Spetta a tutti trovare il percorso migliore da tracciare.

Ogni interfaccia deve partire da dati molto precisi e non dal puro gusto del designer.

Per ogni progetto vengono individuati gli stakeholder, committente, collaboratori, clienti finali.

Poi viene indagato il loro linguaggio, le modalità di lavoro e le prassi.

Solo dopo viene progettata, modellata e prototipata una prima versione di interfaccia che va sempre calata nella realtà del cliente.

È come passare dal modo imperativo del verbo al condizionale. Non siamo noi a doverti imporre un modello a cui devi per forza adattarti, anche se non segue le tue logiche, al contrario, siamo in grado di proporti interfacce che accompagnino i tuoi processi operativi e li rendano migliori.

 

Che qualità deve avere un prodotto digitale che rispecchi i canoni della UX?

Dovrà essere la somma di molti fattori, fra cui:

  • essere creato con un codice pulito
  • apparire esteticamente gradevole
  • offrire un’esperienza piacevole
  • risultare trasparente e funzionale
  • essere focalizzato sull’uso.

Costringere le persone a ragionare per capire il mezzo che stanno utilizzando è quanto di più lontano dalla UX. Nel momento in cui l’utilizzatore interagisce con le interfacce, deve dimenticarsi dello strumento.

La leggerezza dell’uso non implica sforzi e tutti gli utilizzatori vivono il prodotto digitale con familiarità, come amico delle prassi di lavoro e non più come un ostacolo difficile da imparare e da usare.

“Don’t make me think” per dirla con le parole di Steve Krug, tra i più noti esperti di Web Usability.

Pietro sostiene che “noi non siamo il metro di misura di niente”, quando progettiamo qualcosa che verrà utilizzato da altre persone. La progettazione di un’interfaccia non può essere appannaggio di un singolo creatore.

Esattamente perché è la prassi d’uso a scegliere come un oggetto verrà fruito. È una filosofia democratica che parte dall’assunto che le persone e le loro interazioni siano alla base di qualunque scelta, anche quella di come viene disegnato un software.

Perché tutti noi, insieme, siamo la misura di tutto.

Perché le persone scelgono quelle soluzioni che fanno esattamente ciò che stanno cercando e nel modo a loro più congeniale.

Per questo crediamo nella UX, perché, dove gli altri vedono utenti da istruire, noi troviamo persone da appoggiare.